La Città di Spello
Benvenuti in Umbria,il cuore verde d’Italia, la terra di San Francesco, la regione dei suggestivi paesaggi rurali, con tradizioni, storia, arte e cultura tutte da scoprire.
E benvenuti a Spello, il piccolo prezioso gioiello medievale dall’affascinante struttura urbanistica, tra vicoli e stradine, porte e piazze, antichi Palazzi, il Teatro Civico e l’Archivio Comunale e le Chiese con tesori come gli affreschi del Pinturicchio nella Cappella Baglioni in S. Maria Maggiore; Città del folklore delle tradizioni, con la spettacolare Infiorata di Corpus Domini e della gastronomia con la Sagra dell’Olio e della Bruschetta. Benvenuti in una città ospitale ed accogliente.
Tre porte augustee cingono la cittadina, tutte ben conservate: Porta Venere con due torri, Porta Consolare, Porta Urbicale. Ma il più grande tesoro che Spello racchiude tra le sua mura, sono i meravigliosi affreschi del Pinturicchio che ornano la Cappella Baglioni, nella Chiesa di S. Maria Maggiore. La posizione geografica di Spello permette la visione di uno splendido panorama suggestivo che spazia sulla pianura umbra da Perugia a Spoleto. Di particolare interesse storico-architettonico è l’area altocollinare montana comprendente due villaggi di origine medioevale: Collepino e San Giovanni.
HISPELLUM
Benchè di origini umbre, i Romani la chiamarono prima Hispellum. In età imperiale Augusto le concesse i bagni del Clitunno e Civitella d’Arno, quindi la fece fortificare e cingere di mura. Agli inizi del secolo IV d.C. Costantino il grande dette a Spello il nome di Flavia Costans. Con il crollo dell’lmpero d’Occidente subì l’invasione dei Goti, fece parte del Ducato Longobardo di Spoleto e ne seguì le sorti fino alla fine del sec. XII, quando fu assoggettato alla Chiesa. Diventato libero Comune, verso la fine del secolo Spello entrò nell’orbita dei Baglioni di Perugia. Nel 1583 tornò definitivamente allo Stato della Chiesa. Nel Medio Evo la città ebbe un momento di intenso fervore spirituale durante la predicazione di San Francesco. II Rinascimento portò numerosi artisti e letterati di altre città.
Nel primo Settecento Spello diede un notevole contributo alla Accademia letteraria dell’Arcadia. Spello è oggi sede della “Accademia di Studi Costantiniani”.
TRADIZIONE E FOLKLORE
Da qualche anno Spello tende al recupero del proprio folklore e delle tesimonianze di civiltà contadina.L’Infiorata del Corpus Domini è sicuramente il simbolo dell’arte popolare spellana. Il lungo tappetto (1500 metri) di fiori, tra profumi e colori smaglanti, preparato per la processione sacra è un’affascinante quanto effimera creazione diventata un evento che ogni anno attira visitatori da ogni dove. Le antiche tradizioni contadine rivivono nella Festa dell’Olivo e nella Sagra della Bruschetta che con canti e balli, il celebre “saltarello”, testmoniano l’attaccamento di questa gente alle proprie origini come la genuina passione gastronomica che esprime la schiettezza degli ingredienti nei piatti tipici e nei sapori di questa terra.